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Signori e Signore/ Queridos Señores
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Prossimo
evento formativo delle Edizioni Frenis Zero:ON
SUPERVISING con Nancy McWilliams (sabato 11.11.2023)
In attesa del programma
definitivo, per info scrivere a assepsi@virgilio.it
Nuovo
libro delle Edizioni Frenis Zero: "INFANT RESEARCH E
PSICOANALISI" (edizione italiana)
è appena uscito il libro
collettivo curato da Giuseppe Leo con scritti di Beatrice Beebe,
Karlen Lyons-Ruth, Jeremy Nahum, Daniel Schechter, Colwyn Trevarthen,
Edward Tronick.
Questa
prima edizione italiana viene pubblicata dopo la morte di Arnold
Modell, a cui questo libro è dedicato insieme a tre dei pionieri del
dialogo tra psicoanalisi ed infant research: Daniel Stern, Berry
Brazelton e Jeremy Nahum. Il libro è introdotto da un ricordo di Daniel
Stern da parte di Daniel Schechter e da un tributo a Jeremy Nahum
scritto da Karlen Lyons-Ruth. Dopo l'introduzione del curatore,
Giuseppe Leo, lo sviluppo delle metodologie dell'infant research viene
illustrato dal contributo scritto da Beatrice Beebe, il cui viaggio ci
conduce attraverso la creazione di una disciplina in compagnia dei suoi
creatori come Daniel Stern, Frank Lachmann, Joseph Jaffe e molti altri.
Il capitolo di Trevarthen è una discussione del suo lavoro con Berry
Brazelton. Il contributo scritto da Ed Tronick si focalizza sulla diade
madre-bambino come anche su quella analista-paziente, diadi concepite
come sistemi dinamici aperti, capaci di creare significati, in cui la
coerenza è imperfetta nel migliore dei casi e la coordinazione si
alterna con la non corrispondenza. Karlen Lyons-Ruth e Jeremy Nahum,
due dei membri del Boston Change Process Study Group, trattano nel loro
capitolo del mondo rappresentazionale delle madri, in particolare della
valutazione delle rappresentazioni di madri la cui relazione col
proprio figlio è caratterizzata dalla confusione dei ruoli.
A
cura di/ Editor Giuseppe Leo
Scritti
di / Writings by: Beatrice Beebe, Karlen Lyons-Ruth, Jeremy
Nahum, Daniel Schechter, Colwyn Trevarthen, Edward Tronick et al.
Editore:
Frenis Zero
Collana
/ Collection: Confini della Psicoanalisi
Anno
di pubblicazione / Year of publication: 2022
Pagine: 276
ISBN:978-88-97479-38-3
Acquista
su
NUOVO
LIBRO (in English): "WHY WAR IN
UKRAINE AND IN EUROPE? PSYCHOANALYSIS, TRAUMA, AND RESILIENCY"
è appena uscito il libro
collettivo curato da Giuseppe Leo con scritti di Vamik Volkan,
Sverre Varvin, Giuseppe Leo, Ksenia Zaitseva et al .
Nel
primo anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina questo libro vuole
esplorare un'area interdisciplinare sugli aspetti motivazionali che
fanno da sfondo all'attuale guerra in Ucraina come anche sulle
strategie che nel contesto della salute mentale mirano a
promuovere la resilienza in un contesto così massivamente
traumatico. Dopo la prefazione del curatore, Giuseppe Leo, il capitolo
di Vamik Volkan esamina ciò che può accadere quando l'organizzazione di
personalità di un leader politico si intreccia con processi sociali e
politici e con immagini storiche condivise. Non si suggerisce qui che
gli aspetti del mondo reale ed i calcoli che nell'ambito del processo
secondario sono correlati a tali orribili eventi non siano importanti e
che dovrebbero essere scartati a favore di considerazioni psicologiche.
Al contrario, l'autore si propone di dimostrare che gli psicoanalisti
possono contribuire ad un'analisi più completa delle organizzazioni di
personalità dei leader politici, delle loro interazioni coi sostenitori
e del loro ruolo nei processi politici o sociali. Ksenia Zaitseva,
psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico di Kharkiv, nel suo
capitolo ci lascia una toccante testimonianza personale delle prime
settimane del conflitto, con l'intera gamma di sentimenti
contraddittori e confusi, facenti seguito alla terribile pressione di
distruzione, bombardamenti e massacri di innocenti, e poi alla sua
esperienza di rifugiata in Austria, a sua volta capace di condurre
gruppi psicologici per rifugiati adulti e bambini. Sverre Varvin nel
suo capitolo concernente i rifugiati, non riguardante in modo specifico
quegli Ucraini, analizza le due polarità del nostro atteggiamento nei
loro confronti: compassione e deumanizzazione. Infine, un gruppo di
psicologi dell'Università di Leopoli (Lviv) (Kalka, Blikhar, Tsyvinska,
Kuzo, Marchuk, Katolyk) indagano nel loro capitolo i tratti specifici
della resilienza, le sue manifestazioni ed i suoi sviluppi nelle
persone poste di fronte all'aggressione militare contro l'Ucraina. I
risultati dell'applicazione della tecnica del "Disegno della persona
nella pioggia" ha reso possibile la valutazione delle componenti della
resilienza e dei livelli principali della sua manifestazione nel
gruppo di ricerca nel quale lo studio ha dimostrato l'esistenza di tre
livelli di resilienza: basso, medio, ed alto. L'importanza
nell'individuare differenti livelli di resilienza consiste nel trovare
ed implementare modalità di supporto e di aiuto psicologico rivolto ai
soggetti con livelli bassi o medi di resilienza. Con l'aumento
del suo livello attraverso lo sviluppo di risorse adattative e di
capacità di resistenza, gli individui possono mobilizzare le loro
riserve interiori in modo da proteggere il loro Paese e fornire
assistenza a vari livelli.
A cura
di/ Editor Giuseppe Leo
Scritti
di / Writings by: V. Blikhar, N. Kalka, H. Katolyk, L. Kuzo, G.
Leo, A. Marchuk, M. Tsyvinska, S. Varvin, V. D. Volkan, K.
Zaitseva.
La
recensione scritta da Giuseppe Leo del film di Pupi Avati
"LA QUATTORDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO" (2023) è accessibile dal link
http://web.tiscali.it/frenis0psicoanalisi/domenica.htm
. La recensione scritta da Giuseppe Riefolo del film di Nanni Moretti
"IL SOL DELL'AVVENIRE" (2023) è accessibile dal link
http://web.tiscali.it/frenis0psicoanalisi/moretti.htm
NUOVA
PUBBLICAZIONE (en français): "2022, LA révolution
des femmes en Iran" par Rita El Khayat
Mahsa Amini est torturée à mort pour n’avoir pas bien porté
« le voile islamique » dans son pays, en Iran. Elle avait
vingt-deux ans. La vie l’attendait : la mort l’a sauvagement
emportée parce qu’elle ne voulait pas obéir à l’ordre féodal,
patriarcal, théocratique et fasciste des mollahs qui avaient fait, eux,
leur révolution islamiste, en 1979 ; cette révolution qui avait
excité intellectuellement même le philosophe Michel Foucault (qui
s’était lourdement trompé sur son sens) mais n’avait pas impressionné
la journaliste Oriana Fallaci qui avait arraché le voile, l’avait jeté
devant Khomeiny et l’avait quitté sans finir son interview avec lui.
NUOVA
PUBBLICAZIONE: "IN
PRINCIPIO ERA L'AZIONE. ENACTMENT COME PROCESSO GENERATIVO" di Giuseppe
Riefolo
L'articolo è un estratto della relazione che Giuseppe
Riefolo ha presentato al seminario con Galit Atlas "Psicoanalisi in
dialogo" (26.11.2022) organizzato da Frenis Zero. Il link per leggere
l'articolo è alla pagina http://web.tiscali.it/frenis0psicoanalisi/riefoloenactment2022.htm
NUOVA
PUBBLICAZIONE: "Declinazioni del femminile nella migrazione: corpo, trauma,
differenze culturali" di Virginia De Micco
La
recensione del libro di Jeremy Holmes IL CERVELLO HA UNA MENTE PROPRIA.
ATTACCAMENTO, NEUROBIOLOGIA E LA NUOVA SCIENZA DELLA PSICOTERAPIA"
(2022) è accessibile a partire dal link: http://web.tiscali.it/frenis0psicoanalisi/holmes2022.htm
NUOVA
PUBBLICAZIONE (in italiano) DI EFRAT GINOT
Vi proponiamo il
testo della relazione "IL POTERE EMPATICO DEGLI ENACTMENT TERAPEUTICI"
che Efrat Ginot ha esposto nel seminario organizzato da Frenis Zero lo
scorso 11 giugno. Il testo è accessibile dal link: http://web.tiscali.it/frenis0psicoanalisi/ginotEMPATIA.htm
NUOVA
RECENSIONE DELL'ULTIMO LIBRO (in inglese) DI EFRAT GINOT
Vi proponiamo una
recensione scritta da Giuseppe Leo dell'ultimo libro di Efrat Ginot che
sarà in commercio a partire da agosto 2022: "OUR ANXIOUS SELVES:
NEUROPSYCHOLOGICAL PROCESSES AND THEIR ENDURING INFLUENCE ON WHO WE
ARE" .La recensione è alla pagina http://web.tiscali.it/frenis0psicoanalisi/ginot2022.htm
Nuovo
libro delle Edizioni Frenis Zero: "CRISI
ECOLOGICA E PANDEMIA. UNA SFIDA PER LA PSICOANALISI"
è appena uscito il libro
collettivo curato da Giuseppe Leo con scritti di Hilda Catz, Anna
Ferruta, Marco Francesconi, Pietro Roberto Goisis, Robert Hinshelwood,
Nancy McWilliams, Giuseppe Riefolo, Merav Roth, Cosimo Schinaia,
Daniela Scotto di Fasano, Robert Stolorow.
La
psicoanalisi contemporanea ha effettuato recentemente un “cambio di
paradigma” che consiste nel misurarsi coi disagi delle civiltà
emergenti dall’estensione del dominio esplicativo della psicoanalisi
non solo in direzione dei fenomeni sociali e politici, ma anche
dell’impatto dei problemi ecologici ed ambientali sulla psiche umana.
Nuovi paradigmi necessitano di nuovi concetti come quello di “disagio
pandemico” coniato dal curatore Giuseppe Leo. Tale termine si riferisce
all’opera “Il Disagio della Civiltà” di Freud in modo da focalizzarsi
su quelle mutazioni antropologiche, che comprendono l’espansione delle
tecnologie e i mutamenti ecologici, che rappresentano fratture
irreversibili che hanno posto una parte dell’umanità di fronte alla
fragilità di quelle strutture sociali e culturali, su cui, come scrive
Kaës, si basa la permanenza della civiltà, se non della stessa specie
umana. E occuparsi dei disagi delle civiltà conduce la psicoanalisi a
una sfida non del tutto ancora assimilata, quella del misurarsi con le
dinamiche sociali e non più solo con quelle intrapsichiche, e del
pensare a tali cambiamenti come “condizioni extra-psichiche”, sempre
secondo Kaës, che forniscono una cornice o “setting” alla formazione
dell’apparato psichico, alle forme della soggettività che da esse
derivano e alle forme di sofferenza che esse hanno prodotto. Dopo
l'introduzione di Robert Hinshelwood "Pandemia e pandemonio" ed il
testo di Robert Stolorow su "Pianeta Terra. Crollo dell'illusione
metafisica", entrambi focalizzandosi sullo stretto legame esistente tra
cambiamenti climatici e pandemia da Covid-19, il curatore Giuseppe Leo
sviluppa il tema della "Pandemia e disagi climatici in psicoanalisi"
con un excursus storico che da Freud passa attraverso Searles e quindi
gli autori contemporanei che più hanno indagato nella letteratura
psicoanalitica le questioni ecologiche. La sezione “Psicoanalisi in
tempi di pandemia” viene introdotta da Nancy McWilliams con il testo
“Psicoterapia in una pandemia”, scritto durante il confinamento a New
York e riguardante i sentimenti del terapeuta nel corso delle
consultazioni online. Nella stessa sezione troviamo gli scritti di Anna
Ferruta, Hilda Catz, Giuseppe Riefolo, Merav Roth, e Cosimo Schinaia,
concernenti il come si “applica” la psicoanalisi alla crisi del
COVID-19 (psicoanalisi come strumento di interpretazione della crisi
pandemica ai vari livelli, individuale, sociale, politico) ma anche il
come si “pratica” essa in una tale situazione (condizioni di
praticabilità di essa in un tale contesto globale senza precedenti). La
sezione “Quando lo psicoanalista è il paziente” contiene la
testimonianza di Pietro Roberto Goisis, psichiatra e psicoanalista
milanese sopravvissuto al coronavirus. In questa pandemia sia
l’analista che il paziente devono far i conti con una realtà esterna
pericolosa, col compito supplementare per il terapeuta di aiutare a far
fronte alle minacce provenienti dalla realtà interna del paziente. Infine,
nella sezione “Psicoanalisi e Cambiamento Climatico” c’è il capitolo
scritto da Marco Francesconi e da Daniela Scotto di Fasano “Ambiente e
Covid-19”.
A
cura di/ Editor Giuseppe Leo
Scritti
di / Writings by: Hilda Catz, Anna Ferruta, Marco Francesconi,
Pietro Roberto Goisis, Robert Hinshelwood, Nancy McWilliams, Giuseppe
Riefolo, Merav Roth, Cosimo Schinaia, Daniela Scotto di Fasano, Robert
Stolorow.
Editore:
Frenis Zero
Collana
/ Collection: Confini della Psicoanalisi
Anno
di pubblicazione / Year of publication: 2022
Pagine: 268
ISBN:978-88-97479-36-9
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Nuovo
libro delle Edizioni Frenis Zero: "ENACTMENT IN PSICOANALISI" a cura
di G. Leo & G. Riefolo
è uscito il libro
collettivo curato da Giuseppe Leo e da Giuseppe Riefolo con scritti di
Jay Greenberg, Efrat Ginot, Jeremy Safran e Jessica Kraus, introduzione
di Galit Atlas.
Questo
libro, dedicato alla memoria di Lewis Aron e di Jeremy Safran, esplora
il tema dell’enactment in relazione ai confini in psicoanalisi, con
riferimento ad una serie di punti di vista che inquadrano aree cruciali
per la clinica. Nell’introduzione Galit Atlas scrive che l’enactment è
diventato un termine ampiamente utilizzato nella psicoanalisi
contemporanea trasversalmente alle varie scuole ed orientamenti, un
termine che si riferisce al modo davvero unico in cui l’analista si
sente affettivamente coinvolto e partecipe della matrice relazionale
del paziente in modi che egli non aveva previsto in anticipo e che
potrebbe riconoscere solo in un tempo successivo. Inoltre, l’analista
nordamericana analizza il concetto di “enactment generativo”,
suggerendo che gli enactment nella diade analitica non vanno visti solo
come una modalità restrittiva e ripetitiva, il cui beneficio
terapeutico può passare solo attraverso la loro risoluzione, ma essi
stessi possono essere anche generativi e produttivi di crescita.
Giuseppe Leo, uno dei curatori del libro, esamina il concetto di
enactment a partire dai seguenti punti di vista: intra-psichico,
inter-psichico, intra-disciplinare, inter-disciplinare, inter-culturale
e trans-generazionale. Il capitolo di Jeremy Safran e di Jessica Kraus
tratta delle rotture dell’alleanza terapeutica, delle impasse e degli
enactment legati al transfert-controtransfert che sono inevitabili
nella terapia. Dato che un crescente corpus di evidenze suggerisce che
la riparazione delle rotture dell’alleanza è correlata ad un esito
positivo del trattamento, gli autori promuovono lo sviluppo di metodi
di training finalizzati ad affinare le capacità dei terapeuti di
individuare tali rotture ed i processi terapeutici negativi in modo da
lavorare con essi costruttivamente. Jay Greenberg nel suo capitolo
sottolinea come, nonostante l’approccio relazionale apra la possibilità
di concepire la tecnica su misura rispetto ai singoli analizzandi, in
modo da negoziare il modo più agevole per lavorare all’interno di ogni
unica diade analitica, molte vignette cliniche nella recente
letteratura mettono in evidenza la tendenza degli analisti di assumersi
notevoli rischi, di coinvolgersi in modalità altamente personali coi
pazienti, rompendo in tal modo la cornice analitica tradizionale.
L’autore discute varie implicazioni della tendenza degli analisti
relazionali ad enfatizzare tale sorta di interventi, e pone questioni
su come venga recepito attualmente il pensiero relazionale. Efrat Ginot
nel suo capitolo mostra come, nonostante l’apparente estraneità degli
enactment con l’empatia, le neuroscienze abbiano iniziato a delineare
processi neuropsicologici che modellano in modo simile e che sono alla
base di entrambi, facendo luce su quali meccanismi essi abbiano in
comune. Infine, Giuseppe Riefolo, l’altro curatore del libro,
suggerisce che il dialogo analitico si sviluppa come un movimento
continuo chiamato “processo dissociativo”, e che tale processo consiste
nella continua oscillazione tra posizioni difensive e posizioni
creative. La dissociazione in quanto difesa costituisce un’affermazione
teorica di Freud, mentre la dissociazione come possibilità di nuove
soluzioni creative rappresenta un contributo teorico che proviene da
Janet e che è stato adottato dalla psicoanalisi relazionale ed
intersoggettiva. L’analista deve rispettare le dissociazioni difensive
del paziente, ma al contempo deve essere particolarmente attento a
supportare potenziali soluzioni, mai diventate reali prima, che possono
emergere come nuovi aggregati associativi derivanti dalla dissociazione
di esperienze frustranti o traumatiche, che Riefolo propone di chiamare
“dissociazioni creative”.
A
cura di/ Editor Giuseppe Leo & Giuseppe Riefolo
Scritti
di / Writings by: Galit Atlas,Efrat Ginot, Jay
Greenberg, Jessica Kraus, Giuseppe Leo, Giuseppe Riefolo, Jeremy Safran
è
uscita l'edizione inglese di "Vite Soffiate. I vinti della
psicoanalisi", opera di fiction di Giuseppe Leo che come un giallo, in
cui l'io narrante è Karin Stephen Costelloe (cognata di Virginia
Woolf), si incentra su un misterioso manoscritto il cui autore è Otto
Gross, uno dei vinti della psicoanalisi che, come Tatiana Rosenthal,
Sabina Spielrein, Viktor Tausk, Eugénie Sokolnicka, Sophie Morgenstern,
è stato uno dei pionieri della psicoanalisi. Nel manoscritto di Otto
compaiono lettere tra tutti questi protagonisti che permettono di
costruire una storia "altra" della psicoanalisi. Ma il manoscritto di
Otto è un falso o ha qualche fondamento di veridicità storica?
Ogni
due anni le Edizioni Frenis Zero organizzano un convegno "Id-entità
Mediterranee" in cui si invitano non solo psicoanalisti ma anche uomini
e donne di cultura a dibattere sui "disagi delle civiltà mediterranee".
Nella pagina di Thalassa. Portolano of Psychoanalysis http://web.tiscali.it/frenis0/portolanonews.htm
potete visionare le edizioni precedenti. Per il 2022, data
abbiamo pensato di organizzare due webinar con relatori internazionali
anziché un convegno in presenza. Per il giorno 11
giugno 2022 Frenis Zero ha organizzato il webinar con Efrat Ginot (New York) su "Enactment ed Empatia" e per
il 26 novembre 2022 il webinar con GALIT ATLAS" (New York)
"PSICOANALISI IN DIALOGO".
Di seguito un estratto video della relazione
di Galit Atlas e dell'introduzione di Giuseppe Leo.
Discussione
con E Ginot ENACTMENT ED EMPATIA/P Boccara, A Gaddini, G
Leo, G Meterangelis, G Riefolo Link: https://youtu.be/oHh6SHVFACs
NUOVO
LIBRO IN INGLESE "FEAR
OF LOCKDOWN. PSYCHOANALYSIS,
PANDEMIC DISCONTENTS AND CLIMATE CHANGE"
La
psicoanalisi contemporanea ha effettuato recentemente un “cambio di
paradigma” che consiste nel misurarsi coi disagi delle civiltà
emergenti dall’estensione del dominio esplicativo della psicoanalisi
non solo in direzione dei fenomeni sociali e politici, ma anche
dell’impatto dei problemi ecologici ed ambientali sulla psiche
umana. Nuovi paradigmi necessitano di nuovi concetti come quello di
“disagio pandemico” contenuto nel titolo di questo libro. Tale termine
si riferisce all’opera “Il Disagio della Civiltà” di Freud in modo da
focalizzarsi su quelle mutazioni antropologiche, che comprendono
l’espansione delle tecnologie e i mutamenti ecologici, che
rappresentano fratture irreversibili che hanno posto una parte
dell’umanità di fronte alla fragilità di quelle strutture sociali e
culturali, su cui, come scrive Kaës, si basa la permanenza della
civiltà, se non della stessa specie umana. E occuparsi dei disagi delle
civiltà conduce la psicoanalisi a una sfida non del tutto ancora
assimilata, quella del misurarsi con le dinamiche sociali e non più
solo con quelle intrapsichiche, e del pensare a tali cambiamenti come
“condizioni extra-psichiche”, sempre secondo Kaës, che forniscono una
cornice o “setting” alla formazione dell’apparato psichico, alle forme
della soggettività che da esse derivano e alle forme di sofferenza che
esse hanno prodotto.
Dopo
la prefazione scritta da Nancy McWilliams “Psicoterapia in una
pandemia”, scritta durante il confinamento a New York e riguardante i
sentimenti del terapeuta nel corso delle consultazioni online, dopo
l’introduzione del curatore Giuseppe Leo, la sezione “Psicoanalisi in
tempi di pandemia” (con scritti di Anna Ferruta, Hilda Catz, Giuseppe
Riefolo, Merav Roth, e Cosimo Schinaia) concerne il come si “applica”
la psicoanalisi alla crisi del COVID-19 (psicoanalisi come strumento di
interpretazione della crisi pandemica ai vari livelli, individuale,
sociale, politico) ma anche il come si “pratica” essa in una tale
situazione (condizioni di praticabilità di essa in un tale contesto
globale senza precedenti).
La
sezione “Quando lo psicoanalista è il paziente” contiene la
testimonianza di Pietro Roberto Goisis, psichiatra e psicoanalista
milanese sopravvissuto al coronavirus. In questa pandemia sia
l’analista che il paziente devono far i conti con una realtà esterna
pericolosa, col compito supplementare per il terapeuta di aiutare a far
fronte alle minacce provenienti dalla realtà interna del paziente.
Infine,
nella sezione “Psicoanalisi e Cambiamento Climatico” c’è il capitolo
scritto da Marco Francesconi e da Daniela Scotto di Fasano.
A
cura di/ Editor Giuseppe Leo
Scritti
di / Writings by: H.Catz, A.Ferruta,
M.Francesconi, P.R.Goisis,N.McWilliams, G.Riefolo, M. Roth, C.
Schinaia, D.Scotto Di Fasano
Editore:
Frenis Zero
Collana
/ Collection: Confini della Psicoanalisi
Anno
di pubblicazione / Year of publication: 2020
Pagine:
296
ISBN:978-88-97479-21-5
Acquista
su
.
NUOVA
EDIZIONE DEL LIBRO IN INGLESE "ROCK MUSIC AND
PSYCHOANALYSIS"
Il
libro in inglese ROCK MUSIC AND PSYCHOANALYSIS,, dedicato alla memoria
di Lewis Aron, chitarrista rock oltre che insigne psicoanalista,
continuerà nella seconda edizione a raccogliere scritti di analisti e
neuroscienziati (come Joseph LeDoux) dalla "doppia identità" di
musicisti rock. La seconda edizione è arricchita di una prefazione di
John Shaw, mentre il capitolo di Heather Ferguson è stato integrato con
le sue riflessioni da psicoanalista che ha in cura musicisti rock alle
prese con il "lockdown". Il video è nel canale YouTube di Frenis Zero
al link https://youtu.be/3i5ciBtNpd4
A
cura di Giuseppe Leo
Scritti
di: Lewis Aron Heather
Ferguson Joseph LeDoux Giuseppe Leo John Shaw
Rod Tweedy
Editore:
Frenis Zero
Collana:
Confini della Psicoanalisi
Anno
di pubblicazione: 2020
Pagine: 221
ISBN:978-88-97479-35-2
Il libro è acquistabile su
Amazon
NUOVO
LIBRO (2021) DI FICTION IN INGLESE "MY IDEAS FELT LIKE OUTSIZE CLOTHES.
A TALE FOR ETTY HILLESUM" di Giuseppe Leo
All'indomani
della Giornata della Memoria è giunto alla Seconda edizione il racconto
di Giuseppe Leo che narra di due donne, Etty e Helena, che a distanza
di 70 anni l'una dall'altra portano avanti ciascuna un progetto
salvifico. Etty è ovviamente la Hillesum, personaggio storico le
cui note di diario, scrive la prefatrice Bettine Siertsema,
<<sebbene in questo racconto siano parte di un'opera di
"fiction", per coloro che conoscono i suoi diari e lettere reali,
è come se (Etty) fosse riportata a parlare nuovamente>>. Nella
"fiction" letteraria Etty Hillesum si adopera con altri "Giusti" per
salvare e far fuggire dal campo di Westerbork due bambini. Recenti
testimonianze raccolte da Bettine Siertsema (professore associato di
Storia alla "Vrije Universiteit" di Amsterdam),sembrano suffragare con
prove documentarie tale opera salvifica di Etty. Helena è invece un
personaggio frutto interamente dell'invenzione letteraria che
attivamente finisce per salvare un bambino piccolo e portarlo via dagli
orrori della guerra civile siriana ai nostri giorni. Un terzo
personaggio del racconto, un misterioso investigatore, scopre un fil
rouge che lega
la storia di uno dei bambini salvati da Etty Hillesum, Juan, vittima
della dittatura argentina, alla storia personale di
Helena. La seconda edizione contiene la prefazione di
Bettine Siertsema, professore associato di Storia alla "Vrije
Universiteit" di Amsterdam, specializzata nella Shoah e nella ricerca
sulle testimonianze ad essa attinenti. Un video pertinente si trova nel
canale YouTube di Frenis Zero https://youtu.be/WWy66k0ADVE
Il libro è acquistabile su
Amazon
LIBRO
IN ITALIANO "ESSERE NELLA CURA"
Autori:
Giacomo Di Marco, Isabella Schiappadori
Editore:
Frenis Zero
Collana:
Confini della Psicoanalisi
Anno
di pubblicazione: 2019
Pagine:
210
ISBN:978-88-97479-17-8
Dalla presentazione degli
Autori: <<La
cura introduce nella storia della persona un processo di
identificazione che trae vita da ciò che fa: l’atto della cura ci
appartienee s’incontra con le persone a
cui è
destinato. In questo moto di identificazione sul quale si fonda la
natura della relazione, avviene un processo per cui tratteniamo nel
nostro mondo psichico e nell’orizzonte della nostra mente le varie
modulazioni del prendersi cura. Esse ci aiutano a pensare i valori
impliciti nella relazione di cura, specialmente quando la consideriamo
nel passaggio dal piano della possibilità alla dimensione
spazio-temporale dell’esistenza e della realtà attuale, nei modi in cui
possiamo realizzarla.
In
questi ultimi anni dominati da una sorta di ecumenismo psichiatrico,
che ha favorito la retorica del dialogo a tutti i costi tra i vari
modelli, e ha comportato il fiorire di derive e derivati che hanno
svuotato di senso l’agire psichiatrico, ci pare indispensabile
sostenere con forza il nostro punto di vista. Non possono essere
efficaci le pratiche che non si fondano sul rispetto della soggettività
del paziente e dell’operatore. Tenere in conto la soggettività è il
fondamento di ogni discorso psicologico e psichiatrico.
Il
privilegio, che questo testo attribuisce al “saper essere nella cura”,
rappresenta una risposta, un contributo, nella sua parzialità, per
ribadire con convinzione la centralità della dimensione relazionalenel curare.Pensiamo
che la cura possa recuperare
visibilità, rispetto e credibilità, se si rinuncia sempre più
all'illusione di guariree si scopre il
piacere di curare, nel
duplice aspetto di sentirsi in grado di “funzionare” terapeuticamentee di offrire alla soggettività sofferenteforme di integrazione evolutiva.>>
NUOVA
EDIZIONE DEL LIBRO (in inglese) su ENACTMENT E PSICOANALISI
A
cura di Giuseppe Leo & Giuseppe Riefolo
Scritti
di: Galit Atlas Efrat
Ginot Jay R. Greenberg Jessica Kraus, Giuseppe Leo,
Giuseppe Riefolo, Jeremy D. Safran
Editore:
Frenis Zero
Collana:
Confini della Psicoanalisi
Anno
di pubblicazione: 2020
Pagine:
333
ISBN:978-88-97479-19-2
La
nuova edizione del libro è arricchita di una prefazione di Galit Atlas.
Il libro è dedicato a Jeremy Safran ed a Lewis Aron, eminenti figure di
psicoanalisti, recentemente scomparsi, che hanno dedicato pionieristici
contributi all’argomento dell’”enactment”. Come ha scritto Safran,
sebbene l’enactment sia un concetto problematico e fonte di confusione
tra i differenti approcci, esso può conferire alla psicoanalisi, il cui
stato di disciplina ‘liminale’ cioè al confine con altre non sempre ad
essa epistemologicamente commensurabili (neuroscienze, infant research,
antropologia culturale, ecc.), una significativa fonte di vitalità. Il
libro esplora il tema dell’”enactment” in relazione a tali confini o
aree di transizione, specie nell’introduzione di Giuseppe Leo che ne
analizza la genesi storica ed il ruolo di concetto-ponte tra
psicoanalisi e psichiatria, tra psicoanalisi e neuroscienze, tra
psicoanalisi e pratiche trans-culturali ed esplorandone altresì la
valenza trans-generazionale. Jay Greenberg nel suo capitolo discute le
varie modalità di partecipazione dell’analista per cui, sebbene un
certo grado di azione e ‘mutualità’ possa essere considerato
espressione di un modomeno
formalizzato di interazione coll’analizzando, molte
delle vignette cliniche maggiormente influenti nella letteratura
contemporanea sottolineano una maggiore tendenza del clinico ad
assumersi dei rischi, cosa che però richiede una discussione critica ed
attenta ai confini del setting. Giuseppe Riefolo nel suo capitolo,
utilizzando vignette cliniche provenienti da setting differenti
(psicoanalitico, psichiatrico nel servizio pubblico) esplora un
percorso che dall’azione (concepita come qualcosa che impedisce il
processo analitico in quanto antitetico rispetto al ricordare ed al
rielaborare nelle prime formulazioni teoriche) passa per la relazione
(per cui l’enactment diventa un processo e non più solo un evento) fino
ad una concezione dell’enactment
come espressione di una conoscenza relazionale implicita incarnata che
può essere condivisa tra analista e paziente per produrre nuove
configurazioni terapeutiche. Nel loro capitolo Safran e Kraus, pur
nella consapevolezza che le rotture dell’alleanza terapeutica, le
‘impasse’ e gli ‘enactment’ siano inevitabili, illustrano il loro
programma di ricerca che è stato formalizzato in una metodologia di
formazione per gli psicoterapeuti volta ad individuare e ad affrontare
costruttivamente tali eventi potenzialmente portatori di un esito
terapeutico negativo. Infine Efrat Ginot nel capitolo conclusivo espone
come, rispetto all’’enactment’ ed all’empatia, sia le osservazioni
cliniche che la recente ricerca neuroscientifica forniscano sempre
nuove evidenze su ciò che accomuna piuttosto che solo su ciò che distingue
tali due processi intersoggettivi.Un video riassume le tematiche del
libro Link: https://www.youtube.com/watch?v=deyhMirpeoY
Il libro è acquistabile su
Amazon
LIBRO
(in inglese) su INFANT RESEARCH E PSICOANALISI
Dagli
articoli di precedenti numeri della rivista di psicoanalisi Frenis
Zero è uscito l'ultimo libro delle nostre edizioni per il momento
in inglese e prossimamente in italiano. Il libro è dedicato a tre
pionieri del dialogo tra psicoanalisi e psicologia dello sviluppo,
Daniel Stern, Jeremy Nahum e Berry Brazelton. Gli autori del libro sono
Beatrice Beebe (New York), che vi ripercorre il suo "viaggio" personale
che dura 40 anni all'interno di questo ambito di ricerche, Karlen
Lyons-Ruth ed altri che trattano delle rappresentazioni materne della
confusione dei ruoli genitoriali, Colwyn Trevarthen (Edimburgo),
che ripercorre la storia delle sue ricerche a contatto con personaggi
come Bruner e Brazelton, ed Edward Tronick (Boston) che
tratta delle implicazioni psicoterapeutiche della creazione diadica del
significato.La introduzione è di Giuseppe Leo che è anche il curatore.
In questa terza edizione Daniel Schechter ha scritto una premessa in
cui ricorda la figura di Daniel Stern. Il libro è acquistabile su
Amazon:
Su
Books.Google è possibile accedere ad un'anteprima limitata del libro
IL
MITO DI EDIPO CI PARLA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI E
L'EMERGENZA
PANDEMICA
Nel
nostro canale YouTube https://youtu.be/-P6HjYvhd7I
trovate una riflessione in inglese a partire dal mito di
Edipo.
Marino
Niola definisce Edipo il paziente zero (ne La Repubblica del
8.10.2020). L'autore del video, Giuseppe Leo, piuttosto lo
definirebbe il primo “abusatore” della Madre Natura e il primo
negazionista ecologico, negazionista dell’inseparabile ed
imprescindibile rapporto uomo-Natura che alcuni hanno definito come
“colleganza” (relatedness)(Searles,
1960) ed altri ancora più radicalmente “incorporazione” (embededdness)
(Kassouf, 2017). Se alla psicoanalisi va il merito, storicamente, di
aver analizzato l’odio per la dipendenza dalla Madre (Natura)
(Winnicott) che si può combinare con le fantasie di un seno
illimitatamente disponibile ed inesauribile (Klein) o di un seno
gabinetto (Meltzer), sin dal già citato “Il disagio della civiltà”
(1929) Freud concepisca la funzione della civiltàcome
un argine posto dall’uomo, per il tramite della rinuncia al
soddisfacimento pulsionale (anche e soprattutto della pulsione
aggressiva che minaccia gli uomini di “sterminarsi a vicenda, fino
all’ultimo uomo”, Freud, 1929, p.630) che viene normato
collettivamente, “per difenderlo contro le forze della natura (…).
Siano, in un simile paese, regolati nel loro corso i fiumi che
minacciano di straripare, (…)”(p.582). E Schinaia ("L'inconscio e
l'ambiente", 2020) commenta: “Viene proposta una natura dalla forza
soverchiante, selvaggiamente disordinata, del tutto indipendente dalla
volontà e dalle finalità umane, annoverata da Freud tra le principali
fonti della sofferenza umana, da cui l’uomo intimidito nella sua
inevitabile precarietà dovrà sempre proteggersi. Una natura crudele e
indifferente, matrigna come la definiva Giacomo Leopardi nel Dialogo
della Natura e di un islandese, e mai veramente addomesticata e
amica”(pag.36). L’abisso, quello con cui Sofocle per bocca di Tiresia
definisce la condizione di “Edipo Re”, dopo che si è scatenata la
pestilenza, richiama quello che nel film di Pasolini la Sfinge, prima
di essere uccisa dall’eroe, gli dice “L’abisso è dentro di te!” (non
fuori di te). Ma, si chiede l'autore, l’abisso che muove Edipo ad
uccidere, non solo colui che poi scoprirà essere il padre Laio, può
essere anche l’odio per la Madre-Natura la cui potenza distruttiva
l’eroe finisce per emulare identificandosi con l’aggressore? Può questa
emulazione tradursi con la ricerca di mezzi di distruzione sempre più
potenti per soddisfare il proprio desiderio di onnipotenza? E l’Edipo
‘mother-fucking’ può essere la raffigurazione di quella rivalsa
narcisistica di poter impunemente violentare, insozzare e vittimizzare
quella Madre-Natura dal cui cordone ombelicale si è dovuto staccare suo
malgrado, odiandola per tale subita separazione?
Come
molti, tra cui Schinaia, hanno rilevato Freud, erede della tradizione
giudaico-cristiana, ha una visione antropo-centrica del rapporto
uomo-natura per cui la civiltà ha il compito di “difenderci dalla
natura” (Freud, L’avvenire di un’illusione,
1927, p.445). E opportunamente Schinaia nota, citando Dodds (Psychoanalysis
and
Ecology as the Edge of Chaos, 2011):
“Definendo il nostro rapporto con la natura come ‘basato
su un sistema assolutamente asimmetrico e sul tentativo di mantenere
un’autonomia illusoria e un controllo altrettanto illusorio rispetto al
caos’ Freud ha anticipato
la tendenza della civiltà occidentale a guardare all’ambiente naturale
in termini conflittuali e difensivi, quindi in termini di opposizione
binaria. I due paradigmi del dominio dell’uomo sulla natura e della
difesa dell’uomo da una natura nemica, a cui Freud fa riferimento, sono
entrambi presenti nel corso della storia e hanno fortemente orientato
la relazione uomo-natura. I costrutti difensivi della civiltàPATRIARCALE
DANNO IN PRESTITO A QUESTA UMANITA’ INFANTILE sentimenti di PADRONANZA,
che in realtà rappresentano pericolose ILLUSIONI DI CONTROLLO (Dodds,
2011)” (Schinaia, 2020, p.36).
L’ABISSO
è quindi, in conclusione, la combinazione di due elementi
intrinsecamente imprescinbili dalla costituzione della natura umana: il
suo essere fondamentalmente antisociale (come prima di Freud avevano
affermato Hobbes, Lorenz) e il suo odio per la dipendenza dalla e per
l’onnipotenza della Madre Natura.
LIBRO
(in Italiano) DELLE EDIZIONI FRENIS ZERO "PSICOANALISI, LUOGHI DELLA
RESILIENZA
ED IMMIGRAZIONE"
AA.
VV. "PSICOANALISI, LUOGHI DELLA RESILIENZA ED IMMIGRAZIONE" a cura di
Giuseppe Leo
S.
Araùjo Cabral,L. Curone,M. Francesconi,L. Frattini, S.
Impagliazzo, D. Centenaro Levandowski, G.
Magnani,M. Manetti, C. Marangio,G. A.
Marra e Rosa, M. Martelli, M. R.
Moro, R. K. Papadopoulos,A.
Pellicciari, G.
Rigon,D. Scotto di Fasano, E.
Zini, A. Zunino, Psicoanalisi,
luoghi della resilienza ed immigrazione, Collana "Id-entità
Mediterranee", Frenis Zero
2017, ISBN 978-88-97479-11-6, € 39,00, pagine 372.
"PSICOANALISI
IN TERRA SANTA" a cura di A. Cusin e G. Leo
H.
Abramovitch, A.
Cusin, M. Dwairy, A. Lotem, M. Mansur, M. P. Salatiello,
"Psicoanalisi
in Terra Santa", prefazione
di Anna Sabatini Scalmati, Postfazione
di Christoph U. Schminck-Gustavus, Note di Nader Akkad, Collana
"Id-entità Mediterranee", Frenis Zero 2017, ISBN
978-88-97479-12-3, € 29,00 (rilegatura rigida), euro 20,00 (rilegatura
economica).
PSICOLOGIA
DELL'ANTISEMITISMO (2.a edizione) di Imre Hermann
Imre
Hermann, "Psicologia
dell'antisemitismo", a
cura di Giuseppe Leo, Collana
"Cordoglio e Pregiudizio", Frenis Zero 2017, ISBN
978-88-97479-10-9, € 18,00.
ESSERE
BAMBINI A GAZA. IL TRAUMA INFINITO di Maria Patrizia Salatiello
Maria
Patrizia Salatiello, "Essere bambini a Gaza. Il
trauma infinito", Collana
"Id-entità Mediterranee", Frenis Zero 2016, ISBN
978-88-97479-08-6, € 35,00.
ULTIMO
NUMERO (N.39, anno XX, gennaio 2023) della RIVISTA TELEMATICA
"FRENIS ZERO"
E'
consultabile sul sito internet della rivista di psicoanalisi "Frenis
Zero" (link: http://web.tiscali.it/bibliopsi/frenishome.htm
) il numero 39 (anno 20, gennaio 2023), numero semestrale monografico
intitolato "PSICOANALISI IN AZIONE".
Boletín
informativo en español: nuestro
boletín informativo (A.S.S.E.Psi. NEWS)
será enviado
a todos los que lo pidan (el formulario en línea está en la
página web http://web.tiscali.it/bibliopsi/mail.htm
).
1) "Estupidez y desmentida EN LOS
TIEMPOS DE LA PESTE" fue
presentado por Hilda Catz (Buenos Aires) al webinar del 27 de
marzo pasado "SETTING TERAPEUTICI E HOLDING" (Setting terapéuticos y
Holding), organisado por Frenis Zero. Link: https://youtu.be/b2mfIc9CI9E
2)
Nueva
publicación editada por Hilda Catz:"psicoanálisis EN PANDEMIA Y
POST-PANDEMIA. CAOS, FRONTERAS COMPLEJAS, HORIZONTES INCIERTOS" (Ricardo
Vergara Ed., Buenos Aires, 2021),
prólogo
de Marcelo Viñar, epílogo de Raul D Motta, escritos de Diana
Altavilla, Maria
A. Alvarez, Axelrod Praes Ruth,Luis J. Martin Cabré, Jorge Gustavo Cantis, Jorge E. Catelli, Mónica
Cruppi, Eduardo Gastelumendi, Maria Pia Isely, Lila
Fabiana Gómez, Marta
Lago, Giuseppe Leo, Jaime Lutenberg, Karina Meccico, Guadalupe Morais, Patricia
Morandini Roth,
Maria Elena Moreno, G Mabel Tripcevich Piovano, Susana Rasinsky, Ricardo Rey, Lia Ricón,
Giuseppe
Riefolo, Jani
Santamaría, Monica
Santolalla, Mónica
Vargas
Y
en este tomo VI de la Serie escrita en Pandemia continuamos en esas
búsquedas de escenarios posibles para nuestra tarea como
psicoanalistas, en esa propuesta de sostener el interés, guiados por
las palabras de Freud a la manera de un faro que ilumina nuestros
escarpados derroteros, que nos llevan por caminos imprevisibles y
desconocidos frente a una realidad distópica que nos atañe a todos. Y
100 años después, esta apocalíptica y darwinista pandemia de Covid 19
del siglo XXI nos enfrenta a un cruce entre dos eras y sus
consecuencias como trauma individual, social y colectivo. Nos
encontramos además con lo que podríamos denominar una pandemia mental
que sigue atenazando las sociedades, las Instituciones, y las familias,
cuyas consecuencias pueden constatarse en todos los órdenes de la vida. A
lo que se suma el entorno ambiental, inclusive el cambio climático y
sus trágicas derivaciones que ya no se pueden desconocer ni desmentir
más. Como dice Edgard Morin (2021) “…el desencadenamiento
tecno-económico mundial animado por un afán de lucro insaciable es el
motor de la degradación de la biosfera y de la antroposfera. Y esto me
devuelve a mi resistencia” (...) “La crisis de la pandemia esta
volviendo a despertar la conciencia ecológica”.
*Prólogo Psicoanálisis
en Pandemia. Caos-Fronteras Complejas-Horizontes Inciertos Marcelo
Viñar *Introducción Psicoanálisis
en Pandemia Hilda
Catz
*NEO
MASAS: A 100 años de Psicología de las masas y análisis del Yo Ruth
Axelrod *Psicoanálisis
en Pandemia, fronteras complejas. En torno a la Psicosis Luis
J. Martin Cabré *Las
masas virtuales. Conmemorando el centenario de la publicación de
Psicología de Masas y Análisis del Yo (1921) Eduardo
Gastelumendi *El
Corona-encuadre Giuseppe
Riefolo, Giuseppe Leo *La
personalidad total… horizontes de sus cambios Jaime
Marcos Lutenberg *Nuestra
tarea atravesada por la pandemia Lía
Ricón *Horizontes
Oníricos en la obra de W. Bion. Contribuciones a los sueños y el soñar
en la sala de análisis Jani
Santamaría Linares *Caos-fronteras
complejas- horizontes inciertos. Una mirada desde de la frontera peruana Mónica
Vargas *Suicidio
e historias de encuentro y sostén: el psicoanálisis en tiempos de
pandemia Diana
Altavilla *Psicología
de las masas 100 años después. Paradigmas complejos multicausales,
zonas de incertidumbre Hilda
Catz
*A
la manera de un Epílogo Raúl
Domingo Motta
Newsletter
en français: notre
newsletter (A.S.S.E.Psi. NEWS) sera envoyée à tous qui en
demanderont (le formulaire est à la page web :
1) Nouvelle édition
(Troisième) du livre en français
"PSYCHANALYSE,
LIEUX DE MéMOIRE
ET TRAUMATISMES COLLECTIFS", sous la direction de Giuseppe Leo, écrits
de J.
Altounian, S. Amati Sas, M. Avakian, W. Bohleber, M. El Husseini, R. El
Khayat, Y. Gampel, R. Kaës, J. Kristeva, G. Leo, A. Loncan, P.
Matvejević, M.-R. Moro, S. Resnik, S. Varvin
Collection "ID-ENTITÉS
MÉDITERRANÉENNES", ISBN 978-88-97479-22-2,
pages 546, publié en janvier 2021.
Quatrième de
Couverture: L’identité,
tant dans sa dimension individuelle que collective, semble une
construction et élaboration continue de mémoires qui sont accueillies
dans des lieux qui, en tant que espaces où aller dans un va-et-vient,
parcourent les vies des hommes pendant toute la durée. Se retrouver
dans les lieux de sa propre mémoire semble une manière originale de
traiter le sujet de l’”id-entité”; mais à ce point il faut tout d’abord
le circonscrire: en introduisant un tiret, il faut prendre en
considération le “id” (le ça), c’est à dire la dimension inconsciente
de l’id-entité. Et donc, ce sont la psychanalyse, comme pensée sur
l’inconscient, et les psychanalystes à qui on peut poser la question:
“Peut la psychanalyse nous aider à comprendre ce dialogue entre lieux
de mémoire et id-entité?”. Cette question s’inspire de deux différentes
sources: l’importance des ‘biographies de l’inconscient’, ainsi que
celle du partage de la mémoire, voire celle de l’acte de se souvenir,
pour qu’elle maintienne sa
significativité. L’historiographie est certes une revisitation critique
du passé, aspirant à une image totale de celui-ci. Elle n’est pas
sélective comme le sont les souvenirs personnels, sans avoir
complètement le caractère de la fixité et de l’immutabilité
psychopathologique qui ont les souvenirs traumatiques. Toutefois, ce
qu’est irremplaçable dans l’acte de se souvenir, et en particulier dans
celui de “se souvenir ensemble”, est la configuration d’un climat
émotionnel unique, on dirait empathique, parfois même ambivalent. La
communauté affective provoquée par l’acte de “se souvenir ensemble”
devient symbolique d’un groupe donné car il se constitue à travers des
personnes qui ont developpés chacune un itinéraire de différentes
histoires individuelles au cours du temps, mais qui à ce moment-là
réussissent à se reconnaître et à se réunir. Bien sûr parler de mémoire
signifie aussi se mesurer avec le problème de l’usage que un certain
groupe, détenteur d’un pouvoir politique ou économique, peut faire
d’une telle mémoire. Combien de monuments aux seigneurs des guerres
balkaniques célèbrent des mémoires collectives qui en réalité sont à ce
jour fonctionnelles d’intérêts en jeu de certains groupes sociaux?!
Cette vision dynamique et conflictuelle des mémoires collectives est
susceptible, elle seule, d’ouvrir un débat sur les responsabilités de
la mémoire, en définissant le rapport avec le passé en terme d’une
élaboration collective, étroitement liée à la perception sociale des
phénomènes actuels problématiques tels que ceux des identités
collectives (identité de genre, ethnique, nationale ou locale) ou du
préjudice vers les groupes ‘autres’. Ce livre est dédiè à la mémoire de
Predrag Matvejević, un historien et écrivain qui a consacré beaucoup de
ses œuvres à la Méditerranée, mais qui était aussi très intéressé à la
psychanalyse.
2) Nouvelle
publication par Rita El Khayat "LA RéSILIENCE CONSTITUTIVE", présentée au séminaire
organisé par Frenis Zero le 27 novembre 2021 "Le destin d'hécube. résilience au
féminin dans les traumatismes collectifs". Lien: http://web.tiscali.it/frenis0psicoanalisi/khayatFRA.htm
On peut voir le
vidéo dans la Chaîne
You Tube de Frenis Zero: Rita El Khayat "La résilience constitutive".
Lien: https://youtu.be/W-imFEDIvls
1)
New book "WHY WAR IN UKRAINE AND IN EUROPE? PSYCHOANALYSIS, TRAUMA, AND
RESILIENCY", edited by Giuseppe Leo, authored by L. Kuzo, G. Leo, S.
Varvin, V. Volkan, K. Zaitseva et al., pagg. 235, Collection
"Mediterranean Id-Entities", Frenis Zero publishing house, Lecce
(Italy) 2023.
ABSTRACT:
On
the first anniversary of the Russian invasion of Ukraine this book
wants to cover an interdisciplinary investigation on the motivational
background of the current war in Ukraine as well as on the mental
health strategies aiming to promote resiliency in such a massive,
traumatic context. After the preface written by the editor, Giuseppe
Leo, Vamik Volkan’s chapter examines how can occur when the personality
organization of a political leader becomes intertwined with societal
and political processes and shared historical images. It is not
suggested that “real-world” issues and secondary process calculations
related to horrible events are not important and should be discarded in
favor of psychological considerations. Instead, the aim is to
illustrate that psychoanalysts can contribute to a more complete
analysis of the personality organizations of political leaders, their
interactions with their followers and their role in political or
societal processes. Ksenia Zaitseva, a psychoanalytic psychotherapist
based in Kharkiv, in her chapter leaves a poignant, personal testimony
of the first weeks of the conflict, with the whole panoply of
contradictory, confusing feelings, following the astonishingly pressure
of destruction, bombings and massacres of innocent people, then of her
experience of refugee in Austria, in her turn able to lead
psychological groups for refugee children and adults. Sverre Varvin in
his chapter concerning refugees, not specifically Ukrainian refugees,
analyzes the two polarities of our attitude towards them: compassion
and dehumanization. Finally, a group of psychologists of Lviv
University (Kalka, Blikhar, Tsyvinska, Kuzo, Marchuk, Katolyk) in their
chapter investigates the specifics of resiliency, its manifestation and
development in people facing military aggression against Ukraine. The
results of applying "The Person-in-the-Rain Drawing" technique makes it
possible to assess the components of resiliency and the main levels of
its manifestation in the research group in which the study showed three
levels of resiliency: low, medium and high. The importance of
individuating different levels of resiliency is to find and implement
ways of psychological support and provision of people with a low and
medium level of resiliency. By increasing its level through the
development of adaptive resources and resistance, individuals can
mobilize their internal reserves in order to protect their country and
provide assistance at various levels.
2)
New paper A BRIDGE BETWEEN PSYCHOANALYSIS AND NEUROSCIENCE: AN OVERVIEW
OF THE NEUROBIOLOGICAL EFFECTS OF PSYCHOANALYTICAL PSYCHOTHERAPY" by
Diego Cohen (MD, psychiatrist, Buenos Aires) is available at the link http://web.tiscali.it/frenis0psicoanalisi/cohen.htm
ABSTRACT:
This study sets out
to
investigate the mechanisms by which psychoanalytical psychotherapy can
induce neurobiological changes. From Neuroscience which, in accordance
with his thinking at the time, Freud never disregarded, the concepts of
neuronal plasticity, enriched environment and the neurobiological
aspects of the attachment process. From Psychoanalysis, the theory of
transference, M. Mahler’s psychological evolution model, the concept of
the regulating function of the self-objects and Winnicott’s holding
environment concept. Together these provide a useful bridge toward the
understanding of the neurobiological changes resulting from
psychoanalytical psychotherapy. One concludes that psychoanalytical
psychotherapy, through transference, acts as
a new model of object relation and learning which furthers the
development of certain brain areas, specifically, the right hemisphere,
and the prefrontal and limbic cortices, which have a regulating
function on affects.
3)
Paper "EMERGENCY
AT SEA. WADING THE CHAOS OF EMOTIONS" by Diletta Del Bono.
ABSTRACT:
This
article draws attention to the advantages of applying the theoretical
model of the experiential group in particularly critical
conditions,
such as those dictated by a state of emergency, as a means of
addressing an urgent need by putting up a sort of decompression chamber
for emotional residues derived from the difficult and sometimes extreme
work situations experienced by the participants. The shared
participation in the unwholesome experience unites and creates familial
bonds, and is infectious, giving back a universal language for the
encounter with other cultures that are unknown to us. Not only that,
the state of emergency gives rise to another form of language, the
language of meaningful action, where doing as an institutional
practice—acting together to save human lives—allows the structuring and
consolidation of a sense of identity to which the strong ‘esprit de
corps’ emerges, also told by the crew as the experiential groups bears
witness.
4)
New book: "BLOWN LIVES. A Tale for Spielrein, Gross, Tausk and the
other losers of Psychoanalysis" by Giuseppe Leo is a fiction book whose
"narrating ego" is Karin Stephen Costelloe, sister-in-law of Virginia
Woolf.
SYNOPSIS:
What
kind of mystery is concealed behind the suicides of these
psychoanalysts: Tatiana Rosenthal, Viktor Tausk, Wilhelm Stekel,
Herbert Silberer? Karin Stephen, a sister-in-law of Virginia Woolf, and
a psychoanalyst herself, decides to follow the biographical tracks of
these figures who were all authentic pioneers of psychoanalysis, some
of them even very close to Sigmund Freud. During a stay in Zurich,
Karin comes across an unpublished manuscript, written by Otto Gross, an
Austrian psychoanalyst who was admitted several times to psychiatric
asylums for drug addiction. Otto's papers seem to her to contain
illuminating revelations about these losers of psychoanalysis, whose
lives seem to be interlaced through exchanges of letters, poetry and
journal fragments. But is Otto's manuscript literary falsehood or
authentic? In
the end, Karin Stephen herself was to die in the same way as her
colleagues to whose lives she devoted herself: she committed suicide in
1953 in Britain.
5)
We
are glad to announce the issue of the Second edition of the
book "MY IDEAS FELT LIKE OUTSIZE CLOTHES. A TALE FOR ETTY
HILLESUM" by Giuseppe Leo, foreworded by Bettine Siertsema,
Frenis Zero publisher, Lecce 2021, pp.128.
From
the Foreword by Bettine Siertsema (Associate Professor of History,
Vrije Universiteit in Amsterdam): “The image of Etty Hillesum as
long-suffering and resigned has always been a source of controversy.
Many have wondered whether she should not have resisted the Nazis'
murderous act in every way possible. Ies Spetter's brief comment
overturns that image of resignation. Where others were concerned, young
children, she did resist. The novel by Giuseppe Leo does not emphasize
that element. Her spiritual development is central, but the way it is
expressed is entirely in line with what we now know of Etty Hillesum's
final choices. Although the diary excerpts in this novel are fictional,
for those who know her real diary and letters, it is as if she is
brought to speak again. It is a fine achievement that without any
sentimentality or effect. Her voice still sounds utterly recognizable.
It lends extra depth to the main plot-line, which is set in present-day
Syria and Europe. Here too we find a young woman, Helena, who will not
sit by idly when children’s lives are at stake. Though not an intended
victim as Etty Hillesum was, she seems just as powerless, but like her,
overcomes her powerlessness and is able to make the decisive difference
for at least these couple of children”.
SYNOPSIS:
Two female protagonists, Etty and Helena, carry out a rescue plan
seventy years apart, each one in a very different historical context
but having one thing in common: both of them saved children, victims of
genocide (in the case of Etty who saves two Jewish boys from Westerbork
camp), or of civil war (in the case of Helena who smuggles a baby out
of Syria). A mysterious researcher investigates the fil rouge existing
between the two stories of salvation. Little by little he finds that
the story of one of the boys rescued by Etty is interwoven with
Helena’s biography.
6)
We
are glad to announce the publication of the SECOND EDITION of the
book published in English by Edizioni Frenis Zero: "ENVIRONMENTAL
CRISIS AND PANDEMIC. A CHALLENGE FOR PSYCHOANALYSIS", edited by
Giuseppe Leo, writings by Hilda Catz, Anna Ferruta, Marco Francesconi,
Pietro Roberto Goisis, Robert D Hinshelwood, Giuseppe Leo, Nancy
McWilliams, Giuseppe Riefolo, Merav Roth, Cosimo Schinaia, Daniela
Scotto di Fasano, Robert D. Stolorow. Collection "Borders of
Psychoanalysis", Frenis Zero publisher, Lecce 2020, pp.312.
After
the forewords written by Robert D Hinshelwood and Robert D. Stolorow,
“Planet Earth. Crumbling Metaphysical Illusion”, and the introduction
written by the editor, Giuseppe Leo, the section “Psychoanalysis in
Pandemic Times” (writings by Nancy McWilliams, Anna Ferruta, Hilda
Catz, Giuseppe Riefolo, Merav Roth, and Cosimo Schinaia) concerns how
to apply analysis to the Covid-19 crisis (psychoanalysis as a tool for
interpretation of the pandemic crisis at various levels, individual,
social, political) but also how to practice analysis under the Covid-19
pandemic (dealing with the conditions under which the practise of
psychoanalysis is possible in such an unprecedented global context).
The section “When the psychoanalyst is the patient” contains the memoir
written by Pietro Roberto Goisis, a Milan-based psychiatrist and
psychoanalyst who survived the coronavirus. In this pandemic both
analyst and patient have to deal with a dangerous external reality,
with the supplementary task for therapist of helping the patient face
his/her internal jeopardy. Finally in the section “Psychoanalysis and
Climate Change” there is the chapter written by Marco Francesconi and
Daniela Scotto di Fasano. In Frenis Zero YouTube channel you can
watch the book launch video https://youtu.be/I6aHnskPubI
7) We
are glad to announce the issue of the last book published in
English by Edizioni Frenis Zero:
"FEAR
OF LOCKDOWN. PSYCHOANALYSIS, PANDEMIC DISCONTENTS, AND CLIMATE
CHANGE" edited
by Giuseppe Leo, writings by Hilda Catz, Anna Ferruta, Marco
Francesconi, Pietro Roberto Goisis, Giuseppe Leo, Nancy McWilliams,
Giuseppe Riefolo, Merav Roth, Cosimo Schinaia, Daniela Scotto di
Fasano. Collection "Borders of Psychoanalysis", Frenis Zero publisher,
Lecce 2020, pp.296.
The
book belongs to the collection "Borders of Psychoanalysis", devoted to
publishing books in order to investigate an area of research that our
publishing house has been wanting to cover since its foundation: that
of the dialogue of contemporary psychoanalysis with adjoining
disciplines (for example, neuroscience, infant research, cultural
anthropology), often with epistemologies that in origin and history
appear to share nothing with it. The front cover photo is a reworking
of the myth of Oedipus (Lekythos, 420-425 b. C., Archaeological Museum
of Taranto), inspired by the paper written by Anna Ferruta
"Coronavirus: a Sphinx of modern times".
Contemporary
psychoanalysis has recently made a “paradigm shift” consisting of
dealing with the discontents of civilizations emerging from the
extension of the explicative dominion of psychoanalysis not only in the
direction of social and political phenomena, but also in that of
understanding the impact of environmental and ecological issues on the
human psyche. New paradigms need new concepts such as the term
“pandemic discontent”, contained in the title of the present book. The
concept of “pandemic discontents” refers to Freud’s “Civilization and
its Discontents” in order to focus on those anthropological mutations,
including the expansion of technologies and the mutations of ecology,
which represent irreversible fractures which have shifted a part of
humanity in the face of the fragility of the social and cultural
structures on which, as Kaës writes, the permanence of a civilization
is based, or even the human species itself. And dealing with the
discontents of civilizations leads psychoanalysis to a challenge which
has not yet been completely assimilated, i.e. to measure up to the
social dynamics and no longer only the intra-psychic ones, and to think
of these changes as ‘extra-psychic conditions’, as Kaës defines them,
which provide a framework or a setting for the formation of the psychic
apparatus, for the forms of subjectivity that derive from them and for
the sufferings they have produced. After the foreword written by Nancy
McWilliams, "Psychotherapy in a Pandemic", written during lockdown in
NY and dealing with therapists' feelings during online consultations,
after the introduction written by the editor, Giuseppe Leo, the section
“Psychoanalysis in Pandemic Times” (writings by Anna Ferruta, Hilda
Catz, Giuseppe Riefolo, Merav Roth, and Cosimo Schinaia) concerns how
to apply analysis to the Covid-19 crisis (psychoanalysis as a tool for
interpretation of the pandemic crisis at various levels, individual,
social, political) but also how to practice analysis under the Covid-19
pandemic (dealing with the conditions under which the practise of
psychoanalysis is possible in such an unprecedented global context).
The section “When the psychoanalyst is the patient” contains the memoir
written by Pietro Roberto Goisis, a Milan-based psychiatrist and
psychoanalyst who survived the coronavirus. In this pandemic both
analyst and patient have to deal with a dangerous external reality,
with the supplementary task for therapist of helping the patient face
his/her internal jeopardy. Finally in the section “Psychoanalysis and
Climate Change” there is the chapter written by Marco Francesconi and
Daniela Scotto di Fasano.
8)
We are glad to announce the last numer (n.37, year 19, january
2022) of Frenis Zero online journal: "Psychoanalysis in Time of
Crisis". Link: http://web.tiscali.it/bibliopsi/frenishome.htm
9)We
are glad to announce the publication of the SECOND EDITION of the
book published in English by Edizioni Frenis Zero: "ROCK
MUSIC AND PSYCHOANALYSIS" edited
by Giuseppe Leo, writings by Lewis Aron, Heather Ferguson, Joseph
LeDoux, John Shaw, Rod Tweedy. Collection "Borders of Psychoanalysis",
Frenis Zero publisher, Lecce 2020, pp.221.
Many
books deal with this subject, but not so many are written by analysts
(such as Lewis Aron and Heather Ferguson) who play rock or pop music.
Psychoanalysis and psychoanalysts have multi-layered identities. With
regards to psychoanalysts, on one side, the discover that some of the
most famous of them play (or even compose) music evokes several
question: how their musical practice influences their therapeutic work?
How their learning music and psychoanalytic training have been
interlaced? How the evolution of their clinical theorisations has gone
together with their reflection about music and its psychological
aspects? Not all contributors of this book are psychoanalysts: Joseph
LeDoux is an influential neuroscientist, whose investigations have
become precious clues for psychoanalysis, plus he is the founder of
music band “Amygdaloids”; and Rod Tweedy is an essayist and editor
whose chapter deals with David Bowie. Anyway their interests show that
music, and pop/rock music in particular, have oriented consistently
their scientific output.
10)
In order to commemorate Horst Kaechele (1944-2020) we publish the paper
written with Otto Kernberg and others "Changes in Prefrontal-Limbic
Function in Major Depression after 15 Months of Long-Term
Psychotherapy". Link: http://web.tiscali.it/cispp/kaecheleKERNBERG.htm
11)
"'The Abyss Inside You' said the Sphynx... And the Plague too!" is the
title of Giuseppe Leo's re-interpretation of the myth of Oedipus in
which we can find some interesting iintuition, according the author,
about.climate change and pandemics. Link: https://www.youtube.com/watch?v=-P6HjYvhd7I
12)
We are glad to announce the publication of the SECOND EDITION of
the book published in English by Edizioni Frenis Zero: "ENACTMENT
IN PSYCHOANALYSIS" edited by Giuseppe Leo and Giuseppe Riefolo,
writings by Galit Atlas, Efrat Ginot, Jay R Greenberg, Jessica Kraus,
Jeremy D Safran. Collection "Borders of Psychoanalysis", Frenis Zero
publisher, Lecce 2020, pp.333.
The
book is dedicated to Jeremy Safran and Lewis Aron, whose recent loss
drove the editors as well as the publisher to gather these
contributions about enactment, a topic to whom Safran and Aron devoted
many papers of theirs. As Safran wrote, though problematic and source
of confusion among different psychoanalytic approaches,
the epistemological status of psychoanalysis, related to its
condition of ‘liminality’, is a meaningful source of vitality for the
discipline. The book explores the subject of enactment in relation to
boundaries in psychoanalysis, referring to a series of viewpoints that
lead to many crucial areas.
Karlen
Lyons-Ruth's Tribute to Jeremy Nahum. Nahum was one of the auhors of
the book INFANT RESEARCH AND PSYCHOANALYSIS, edited
by Giuseppe Leo, writings by Beatrice Beebe, Karlen Lyons-Ruth, Jeremy
P. Nahum, Daniel Schechter, Elisabet Solheim, Colwyn Trevarthen, Edward
Z. Tronick, Lauriane Vulliez-Coady. Collection "Borders of
Psychoanalysis", Frenis Zero publisher, Lecce 2021, pp.285.
This
book has the hard task to cover an interdisciplinary area in which
psychoanalysis has to deal with infant research. The development of
infant research methodologies is illustrated in the present book by the
contribution written by Beatrice Beebe, whose ‘journey’ leads us
through the ‘creating’ of a discipline with its creators, her traveling
companions, such as Daniel Stern, Frank Lachmann, Joseph Jaffe and many
others. Trevarthen’s chapter is a discussion of his work with T. Berry
Brazelton, passed away on March 2018. Brazelton used his trust and
enjoyment of innocent
company to greet a newborn infant as a friend, and he showed that the
baby is read to share friendship with mother and father, giving them
joy. Brazelton’s belief in innate human nature transformed pediatric
care and early diagnosis of developmental disorders, guiding treatment,
not ‘of’ the baby, but ‘with’ him/her as an individual with unique
expressions of vitality. The last two chapters, instead, deal with
clinical implications of infant research. Tronick’s contribution
focuses on mother-infant dyad as well as on analyst-patient one,
conceived as open dynamic systems,
capable of meaning making, in which coherence is at best imperfect, and
coordination alternates with mismatching. In open dynamic systems
messiness itself is inherent to the process of meaning making because
of limitations in their capacity, «their different time scales, the
many polymorphs of meaning that have to be integrated, and because of
the many kinds of meaning making processes» (including affective,
cognitive, memorial, linguistic, bodily and psychodynamic meaning
making processes, such as a dynamic unconscious, projective
identification and transference). «Dyadic states of consciousness»
Tronick writes in the chapter «are joint creations and, as such, bring
together the messy, unpredictable and inchoate features of two
individuals’ state of consciousness, not just the messiness of one».
But meaning meaning processes and security making ones, though normally
overlapping each other, are not the same, and this heterogeneity
between motivational systems (Lichtenberg et al., 2011) can cover the
heterogeneity of psychopathological conditions. Lyons-Ruth and
colleagues’ chapter is focused on the representational world of the
mother, particularly on the assessment of mother’s representation of
role-confusion in her relation with her child. The authors call
attention to the dimension of sexualisation in the relationship, a high
indicator of role-confusion. This emerging body of work points to the
importance of being alert to indicators of role-confusion in the
clinical setting. The findings can inform and enrich counselling and
psychology practice by familiarizing clinicians with how to listen for
indicators of role-confusion while talking with parents about their
relationship with the child.
15)
The Book "FUNDAMENTALISM AND PSYCHOANALYSIS", Giuseppe Leo (Editor),
Prefaced by Vamik D. Volkan, with writings by Lene Auestad, Werner
Bohleber, Sverre Varvin, Linden West has reached the SECOND EDITION in
which s foreword by Janine Puget is added. The book belongs to the
Collection "Mediterranean Id-entities", Frenis Zero publisher, Lecce
2020, pp.224.
The
collection “Mediterranean Id-entities” is devoted to publish books in
order to investigate the role of Mediterranean cultures from a
psychoanalytic point of view, in front of the anthropological
transformations concerning human societies and social institutions in
the contemporary world. This book has the hard task to cover an
interdisciplinary area in which psychoanalysis has to deal with
fundamentalism as a social phenomenon and therefore with ‘bordering’
disciplines (such as religion history, transcultural studies,
cultural anthropology) often with epistemologies that for origin and
history appear to be incomparable to it. Lene Auestad intends to
integrate the psychological analysis of the subject with its social
embedding. She investigates the importance of the social unconscious
and its effects on the prejudiced intentions of the individual apart
from its own active interpretations. She highlights the importance the
psychoanalytical approach provides in understanding the unspoken,
unconscious contents of the social phenomena
and how much the socially critical approach is able to enrich the
analytical view which merely focuses on the subject regarding the
effects of the social consensus. While Auestad’s scrutiny aims at the
social convention’s role as an agent affecting the individual’s deeds
and thinking, Linden West’s contribution draws on ‘psycho-social’
understandings, combining psychoanalysis and critical theory, as well
as the work of John Dewey, to interrogate Islamic fundamentalist groups
in a post-industrial city. It explores
processes of self-recognition in groups and paranoid-schizoid modes of
functioning, in which unwanted parts of self and of culture are split
off and projected on to the other. The world is correspondingly divided
into good and bad, pure and impure. John Dewey makes a crucial
distinction between processes of democratic education and closed
groups, which is what fundamentalist groups are, by reference to the
quality of relationship to the other, and to experiential and narrative
openness. However, it is also suggested that
fundamentalism is ordinary, in that each of us can feel out of our
depth, at times, and we may grab at ideas promising truth and nothing
but the truth, which is ultimately illusion. Except not everyone
reaches for a Kalashnikov, which is where individual biographies matter
for subtler understanding of difference within commonalities.
Fundamentalism has increasingly become a part of the political
discourse in Western countries and is to a large degree associated with
Islamic Jihadism. Fundamentalism has, however, been a concern in all
religions, and Werner Bohleber in this book discusses its connections
with violence in monotheistic religions. Fundamentalism is also a
concern in professional organisations and in this book Sverre Varvin
discusses the relation between fundaments for a science and
fundamentalism in psychoanalysis. This is related to general trends of
fundamentalism in religious and political contexts. A central question
is how adherence to fundamentals, understood at basic principles for a
profession or a religious-political movement, may develop into
fundamentalism and how this may develop into more violent forms.
Psychoanalytic understanding of mass psychology and unconscious
processes at group levels are developed in this book by each of the
outstanding authors in order to understand present Islamic and other
forms of fundamentalist movements in the European context.
16)
New edition (3rd) of the book "NEUROSCIENCE AND PSYCHOANALYSIS", G. Leo
(ed.), prefaced by Jakub Przybyla, writings by David Mann, Georg
Northoff, Allan N. Schore, Robert Stickgold, Bessel A. Van Der Kolk,
Grigoris Vaslamatzis, Matthew P. Walker, Collection "Psychoanalysis and
Neuroscience", THIRD EDITION, Frenis Zero Publisher, Lecce 2023, pp.321.
The
third edition of the book is foreworded by Jakub Przybyla who
criticizes the idea of integrating neurobiology and psychotherapy based
mainly on the study of psychoanalysis and neuropsychoanalysis.
The author tackles philosophical and methodological problems which
arise from attempts to carry out this integration. Parallel issues of
psychoanalytic psychotherapy practice are also addressed. He presents
the view that integration can result with a harmful reduction. It also
proposes a look at the relationship between psychotherapy and
neurobiology as an area of cooperation that avoids the confusion of
theoretical languages thanks to the separability of research planes of
both domains. This separation results in a kind of dualism and
instrumentalism. The book, after the first two chapters written
respectively by Georg Northoff and Grigoris Vaslamatzis, introducing
some unavoidable theoretical questions this interdisciplinary dialogue
has to face,
presents four chapters in which as many basic clinical areas,
dissociation, sleep and dream, post-traumatic conditions and infant
research, constitute the main topics.. David W. Mann tries to
show how reflexive processes generate
each of the levels of the human system (self, relationships, group) and
integrate them one to another, while dissociative processes tend
throughout to pull them apart. Matthew P. Walker and Robert
Stickgold explore one of the most exciting hypotheses about the
functions of sleep, i.e. that of the contribution of sleep to processes
of memory and brain plasticity. Bessel A. Van Der Kolk examines
how the research showing how exposure to extreme stress affects brain
function is making important contributions to understanding the nature
of traumatic stress. Allan N. Schore integrates recent advances in
attachment theory, affective neuroscience, developmental stress
research, and infant psychiatry in order to delineate the developmental
precursors of post-traumatic stress disorder.
17)"PSYCHOANALYSIS
AND ITS BORDERS", G. Leo (ed.), writings by J. Altounian, P.
Fonagy, G.O. Gabbard, J.S. Grotstein, R.D.
Hinshelwood, J.P. Jiménez, O.F. Kernberg, S. Resnik.
Collection "Borders of Psychoanalysis", Frenis Zero Publisher, Lecce
2012, pp. 348, € 19,00.
Eight
outstanding theoreticians of contemporary psychoanalysis reflect on
psychoanalysis and its borders and boundaries between it and adjacent
disciplines such as neuroscience, psychiatry, and social sciences. The
book celebrates ten years of existence of Frenis Zero psychoanalytic
journal.
You
can view a video introducing the book in our You Tube Channel ( www.youtube.com/frenis0
)
Janine
Altounian (Parigi), Leonardo Ancona (Roma), Brenno Boccadoro
(Ginevra), Werner Bohleber (Francoforte sul Meno), Mario Colucci
(Trieste), Lidia De Rita (Bari), Santa Fizzarotti Selvaggi (Bari),
Patrizia Guarnieri (Firenze), Robert Hinshelwood (Londra), René
Kaes (Lione), Otto Kernberg (New York),
Massimo Maisetti (Milano), Lidia Marigonda (Venezia), Predrag
Matvejevic' (Zagabria), Franca Maisetti Mazzei (Milano), Laura Montani
(Roma), Marie Rose Moro (Parigi), Salomon Resnik (Parigi), Mario Rossi
Monti (Firenze), Mario Scarcella (Messina), Sverre Varvin (Oslo), Vamik
D. Volkan (Charlottesville, USA).
Le
illustrazioni contenute in questa Newsletter sono tratte da:
"From
Neurology to Psychoanalysis: Sigmund Freud's Neurological Drawings and
Diagrams of the Mind" di Lynn Gamwell and Mark
Solms.
La
prossima newsletter verrà inviata nel mese di Giugno 2023.
Cordiali
saluti.
.Próximo
boletín informativo será enviado en Junio de 2023.
Saludos
cordiales. .
La
prochaine newsletter sera envoyée en Juin 2023.
Cordiales
salutations.
The next newsletter is in June 2023.
Best regards.
Giuseppe
Leo
Direttore
Responsabile (Editor) rivista di psicoanalisi applicata Frenis Zero