15.02.2013 

Nuova pubblicazione:

"UNA CORNICE PER UN NUOVO DIALOGO TRA PSICOANALISI E NEUROSCIENZE: L’APPROCCIO COMBINATO NEURO-PSICOANALITICO è IL COLLEGAMENTO MANCANTE? "

di Grigoris Vaslamatzis

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E' morto J.-B. Pontalis

Psicoanalista, scrittore, curatore editoriale presso Gallimard, nato nel 1924, aveva pubblicato per Gallimard l’ultimo libro nel 2012 col titolo “Freud avec les écrivains”, scritto con Edmundo Gomez Mango. Iniziata la sua carriera di analista nel 1963, dopo aver insegnato filosofia, lo ha sempre fatto “in punta di piedi”, come  se si chiedesse “Cosa ci faccio qui?”. Nei suoi scritti psicoanalitici, così come nelle sue opere letterarie, più che teorizzare ha cercato di “rendere sensibile la trama dell’esperienza analitica”. L’autore di “Dopo Freud” (1968) non aveva la personalità di un lottatore: alle rotture distruttive preferiva le separazioni. In ben due occasioni si è separato da due mostri sacri: da Lacan nel 1963, da cui fu analizzato ma le cui decisioni gli sembravano troppo autoritarie e gerarchiche, e da Sartre nel 1970. <<Non è l’autorità di Sartre che mi porta ad abbandonare la rivista Les Temps Modernes . Non è solo l’influenza esercitata da Lacan sui suoi che me ne ha fatto prendere le distanze. In tutti e due i casi, il mio disagio veniva da ciò che sentivo come un abuso di potere>>, scrive nella sua autobiografia intellettuale “L’amore degli inizi”(1986). Se Pontalis è stato un analista che ha ricoperto importante cariche nel mondo psicoanalitico, un uomo d’istituzione, non è stato un uomo di potere. Elisabeth Roudinesco lo ha definito in modo alquanto irrispettoso un <<distinto amministratore della cultura freudiana>> (in “Histoire de la psychanalyse en France, 1986). Non fu un militante della psicoanalisi, la sua scrittura limpida e naturale, rifuggiva le fumosità di certi maestri. Ispirandosi a Winnicott, la cui opera egli contribuì ad introdurre in Francia, Pontalis ha cercato di dar forma all’esperienza informe, privilegiando le forze creative dei movimenti psichici. Nella sua prefazione all’edizione francese di “Gioco e realtà”(1975) egli si sofferma sui due significati delle parole “gioco” in inglese, “play” e “game”. La prima incontrava la sua preferenza, in quanto “play” indica un gioco senza  regole. Per tanti anni direttore della “Nouvelle revue de psychanalyse”, alcuni lo chiamavano “pensatore del tra i due”: la parola “tra” si trova in molti dei titoli delle sue opere o dei capitoli dei suoi libri (“Tra Groddeck e Freud”, “Tra il sapere ed il fantasma”, “Tra il sogno e il dolore”), anche come particella incorporata (ad es.“L’intra-visto”). <<Al contrario di Laplanche, J.-B. non ha architettato un corpus teorico singolo, ma egli trasmette una sensibilità che gli è propria, una fiducia di fronte a ciò che può emergere, un pensiero sognante capace di sollecitare il lettore>> come scrisse François Gantheret.

A nove anni perse il padre: una foto scattata pochi mesi dopo tale lutto, lo ritrae sulla spiaggia con lo sguardo a contemplare il mare. <<La madre è viva. Ma così poco vivace, così preoccupata, sola. La sua solitudine nei suoi confronti e quella del ragazzino nei confronti di lei non si incontrano>> scrisse ne “Le Dormeur éveillé”. Il rifiuto della perdita, su cui Pontalis scrisse il libro “Perdre de vue” (1988), indica tanto la paura  di perdere ciò che si ha, quanto quella di perdere ciò che non si ha. Qui sta spesso il paradosso dell’analisi.

“Connaissance de l’inconscient” è il titolo della collana che ha diretto per Gallimard accogliendo autori di tutte le società psicoanalitiche. <<E’ partito da Freud ma apre la psicoanalisi al di là di Freud e Lacan>> affermò Jacques Sédat. La sua formazione filosofica con Sartre e l’amicizia con Merleau-Ponty lo ha portato all’inizio a usare il linguaggio della fenomenologia per poi usare la pittura e la rêverie come gli strumenti per esplorare le frontiere tra sogno e vigilanza, sogno e realtà, tra dentro e fuori. Nonostante insieme a Laplanche ci abbia dato Il “Vocabolario” della psicoanalisi (in Italia pubblicato da Laterza), più che ai suoi concetti, si è dedicato soprattutto alla pratica della psicoanalisi e al suo quadro. <<Non ha nulla da dimostrare, sa di non sapere, è sinceramente modesto>> ha detto di lui Jean-Michel Delacomptée. Una tale dotta ignoranza lo ha condotto un giorno a scrivere <<Psicoanalisti e psicoanalizzandi, non credete alla psicoanalisi!>>.

Ha confidato di aver scritto al posto del fratello maggiore che era il prediletto della madre, nipote dell’industriale Louis Renault. Nel libro “Frère du précédent”, né autobiografia né romanzo,  egli illumina la relazione tra fratelli introducendo dei personaggi inventati, dei fratelli fittizi e dei veri fratelli: Henry e William James, i due fratelli Champollion, i due fratelli Proust. È un libro incompiuto: <<E’ un problema irrisolto. Mio fratello non aveva un mestiere, era un ragazzo brillante, aveva la velleità di scrivere. È un affare tenebroso>> diceva. Pontalis non concludeva, esponeva ed esplorava, mettendo sullo stesso piano pensieri vaghi e discorsi coerenti.  

La rivista Frenis Zero

organizza

il 2° CORSO DI SUPERVISIONE PSICOANALITICA IN GRUPPO SUI CASI COMPLESSI

Lecce, 2 marzo - 8 giugno novembre 2013

Centro Psicoterapia Dinamica "Mauro Mancia" - via Lombardia, 18 - Lecce

Facendo seguito al successo del convegno su PSICOANALISI E RIABILITAZIONE, che la rivista di psicoanalisi ha organizzato a Lecce il 12 maggio scorso, ed alla giornata di supervisione sui casi compessi che abbiamo organizzato il 3 novembre 2012,  il dott. Giuseppe RIEFOLO (psicoanalista membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana, psichiatra del DSM Roma/E) ha acconsentito di coordinare un corso di SUPERVISIONE DI GRUPPO su casi istituzionali (servizi psichiatrici, comunità riabilitative, ecc.) complessi, non esclusivamente tali per un criterio nosografico (psicosi, disturbo borderline, ecc.), ma in quanto capaci di impegnare équipes multidisciplinari intere, persino appartenenti a più servizi. Il corso SARA' IN DUE GIORNATE: IL 2 MARZO E IL 8 GIUGNO 2013, avrà 12 CREDITI ECM (provider nazionale MITT Medical & Scientific Learning) per medici, psicologi, infermieri e terapisti della riabilitazione psichiatrica, ed avrà la durata di 12 ore formative, dalle h. 8 alle 14 di entrambe le giornate. Per costi ed altre informazioni inerenti alla giornata di supervisione con il dott. Riefolo potete contattare la segreteria scientifica al cellulare 3386129995 (dalle h.13 alle h.14) o via email assepsi@virgilio.it

Dato che la Giornata ECM è accreditata per un numero MASSIMO DI 15
partecipanti (medici, psicologi, infermieri, tecnici della riabilitazione
psichiatrica) SI TERRA’ CONTO DELL’ORDINE DI ARRIVO DELLE SCHEDE DI
ISCRIZIONE come unico criterio di scelta prioritario. 

Giuseppe Riefolo, psichiatra, è membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana. Lavora presso il modulo XX. del DSM della ASL RM.E.. Ha collaborato con l'Istituto di Psichiatria dell'Università Cattolica del S. Cuore di Roma e con quello dell'Università G. D'annunzio di Chieti dove ha insegnato presso la scuola di specializzazione in Psichiatria.
Effettua seminari e supervisioni cliniche presso i Dipartimenti di Salute Mentale di Modena, Sassuolo (MO), Vignola (MO) Pavullo (MO), Lucca, Firenze, ASL Roma/B e RM/A. Sul piano della ricerca si è occupato di Storia della psichiatria sia riguardo alle istituzioni manicomiali che di temi di psicopatologia classica. In questa linea con Filippo M. Ferro ha pubblicato "Figure dell'isteria" (Metis, 1996); “Isteria e campo della dissociazione” (Borla, 2006) ed una serie di note relative a particolari personaggi della psichiatria classica quali, Sementini, Chiarugi, Clérambault. Parallelamente ai  temi
di carattere storico, si è occupato dell'analisi dinamica delle istituzioni territoriali con il volume:
"Psichiatria Prossima. La psichiatria territoriale in un'epoca di crisi" (Bollati Boringhieri, 2001).Sul
tema dell’uso del cinema in psicoanalisi e psichiatria recentemente ha pubblicato “Le visioni di uno
psicoanalista” (Antigone, Torino, 2006 e 2009). Insegna presso la sezione romana della SIPP e la scuola di formazione SIPSI di Roma.

Per informazioni ed iscrizioni: dott. Giuseppe Leo email assepsi@virgilio.it cell. 3386129995 

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